martedì 16 ottobre 2018

Come un social network mi ha salvato la vita

Salve lettori!

Sì, il titolo è un po' forte ma è decisamente voluto. Chi mi segue su Instagram da un po', forse sa che fino ad Agosto ho vissuto un periodo nero, nerissimo, durato circa 4 mesi. Purtroppo nella mia vita si è abbattuto un uragano che voleva portarmi via una delle "cose", diciamo così, più preziose della mia vita. E' arrivato all'improvviso e ci ha dato del filo da torcere, ma noi, io e la mia famiglia, abbiamo combattuto e abbiamo, quasi, vinto. Scherzo del destino, è arrivato proprio due giorni prima rispetto a quello che sarebbe dovuto essere il momento più bello della mia vita: la mia laurea. E sì, oltre il danno la beffa.
Insomma, ecco che la nostra vita viene completamente sradicata dalle proprie tradizioni ed ecco iniziare l'incubo.

Ma perché sto scrivendo tutto ciò su un blog che dovrebbe parlare di libri??? 

La risposta, in realtà, è molto semplice: i libri e Instagram mi hanno salvata.

Ho sempre pensato che i libri fossero, per me, un rifugio. Un posto in cui nascondermi quando prendevo un brutto voto a scuola o all'università, quando litigavo con il fidanzato o semplicemente quando avevo una giornata no. Quindi sì, mi hanno sempre aiutata a distrarmi ma non sapevo ancora che avessero il potere di salvarmi.

Analogo discorso vorrei fare per Instagram, stavolta inteso più precisamente come Bookstagram. Torniamo sempre al mondo dei libri, ma stavolta concentrandoci di più sulle persone che popolano questa comunità. Perché, anche se non lo sapete, anche voi mi avete aiutata tantissimo. Da oltre un anno, ormai, per me sentir parlare di libri è diventato essenziale. Non c'è giorno in cui non mi aggiorni sulle vostre letture o non rida per un vostro post o una vostra storia. Quando non avevo abbastanza coraggio e forza per parlare, voi mi siete stati vicini semplicemente facendo ciò che amate, ciò che amiamo. Alcuni di voi, in realtà, mi hanno aiutata direttamente tramite meravigliosi messaggi e vi siete ricordati di me, dei miei problemi anche tempo dopo. Non ho mai creduto ai rapporti a distanza, eppure grazie a voi mi sono dovuta ricredere.

I libri, il parlare di libri su Instagram, mi ha salvata. Mi ha salvata perché lì non esisteva nulla di ciò che mi ha fatta stare così tanto male, lì non esistevo io: esistevano i personaggi di migliaia di libri ed esistevate voi per farmeli conoscere. Lì c'era solo il bello che la vita poteva darmi, lì non c'era nulla di irreparabile, lì non c'erano cattive notizie, lì c'era solo un mondo da scoprire. 
Semplicemente i libri, e tutto ciò che ne deriva, hanno preso me e i miei pensieri e hanno dato loro una scossa. Mi hanno detto "ehi, qui ci siamo noi. Queste brutte cose rimangono fuori per stasera. Siediti, respira, apri le pagine e goditi la nostra magia". E così è stato. In quei pochi momenti cambiava tutto, il mondo si faceva più leggero e le paure svanivano. 
Leggere, parlare di libri, sentir parlare di libri è stata la mia medicina.

A superare questo incubo mi hanno aiutata anche amici e familiari senza ombra di dubbio e li ho già ringraziati per tutto... Ma questo nostro piccolo mondo è stato la mano che mi ha afferrata da terra non per guarire le ginocchia sbucciate, bensì per dimenticare di averle doloranti. E in questi momenti, quando la guarigione è incerta o troppo lunga, dimenticare anche solo per pochi minuti, ti salva la vita.
Con ciò non voglio assolutamente dire che dimenticavo ciò che era successo, i ricordi di quei giorni sono marchiati a fuoco nella mia mente e mi faranno compagnia per la vita, ma almeno riuscivo a schiarirne i segni.

Un libro che mi ha accompagnata all'inizio dell'incubo è "La verità sul caso Harry Quebert", che ora ricopre un posto speciale nel mio cuore. E' diventato uno dei miei libri preferiti in assoluto e non poteva capitarmi in un momento più giusto. Dicker e la sua storia mi sono venuti in soccorso, hanno parlato, vissuto, quando io non avevo le forze per farlo. Si sono legati indissolubilmente a me e alla mia storia e a pensarci ora mi viene quasi da sorridere... 
Ma devo essere sincera, non ci sono stati dal primo momento. Nei primi giorni esisteva solo l'incubo e il buio che aveva portato nella mia vita. Leggere era diventato inconcepibile, l'assenza che caratterizzava la mia vita e il silenzio che ne conseguiva, erano troppo rumorosi. Però ecco che, poco dopo, il volume della tristezza si è abbassato e un cavaliere fatto di pagine e d'inchiostro si è presentato alla mia porta...

Tutto ciò per dirvi che, a volte, qualcosa di così divertente come una passione per la lettura, può trasformarsi in un salvagente, in un'ancòra. 
Se ho imparato una cosa è che la vita non smette mai di sorprenderci in positivo e in negativo e che le persone e le cose che amiamo diventano come ossigeno.
Sviluppate le vostre passioni, non vergognatevene mai e non sottovalutate dei social network come Instagram, riservano bellissime sorprese.


Grazie di cuore a tutti voi che, in un modo o nell'altro, mi siete stati vicini. Grazie alla lettura che mi ha fatta volare via, diventando molto più che una semplice passione.
Grazie alla persona che, nonostante l'uragano, ha piantato i piedi ed è rimasta con me.

Buona vita miei amati lettori.

2 commenti:

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